Intervista a Enrico Ferraris, Responsabile Product Privacy & Ethics PagoPA

INTERVISTE
Trasporto aereo e il ruolo dell’AI: l’esperienza di ITA Airways
Abstract
Paolo Quaini, Chief Legal & Compliance Officer di ITA Airways, illustra l’approccio della compagnia aerea all’intelligenza artificiale. L’intervista esplora l’implementazione dell’IA nelle operazioni quotidiane, le sfide legali e normative, con particolare attenzione alla protezione dei dati dei passeggeri e al rispetto del GDPR. Quaini descrive le politiche aziendali per un uso etico e sicuro dell’IA, sottolineando l’importanza della formazione del personale. Vengono discusse le applicazioni dell’IA nella manutenzione predittiva, nella gestione del traffico aereo e nel miglioramento dell’esperienza dei passeggeri, evidenziando le considerazioni legali e le responsabilità associate a queste innovazioni tecnologiche nel settore aeronautico.
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In che modo l’Intelligenza Artificiale sta influenzando le operazioni quotidiane di ITA Airways, in particolare dal punto di vista legale e normativo? Ci sono specifici ambiti in cui l’AI ha portato miglioramenti nella gestione della sicurezza e dei processi operativi?
In ITA Airways abbiamo avviato vari progetti sull’ intelligenza artificiale, incluse azioni pilota di intelligenza artificiale generativa, coinvolgendo diverse funzioni aziendali e cercando di cogliere tempestivamente le opportunità e le sfide connesse alle nuove tecnologie. La Compagnia ha avviato un percorso volto a integrare queste tecnologie avanzate nei propri processi aziendali, con l’obiettivo di migliorare la produttività e l’efficienza operativa. La nostra direzione legale ha lavorato con le diverse funzioni coinvolte per disciplinarne uso, modalità e perimetri, e quindi requisiti di sicurezza e di privacy da adottare. Dal punto di vista legale e normativo, l’AI introduce infatti nuovi livelli di complessità relativi alla conformità con le leggi sulla protezione dei dati personali, in primis il GDPR in Europa, ma soprattutto con il Regolamento Europeo 1689/2024, entrato in vigore lo scorso 1° agosto, e noto come AI Act. A tal proposito ci siamo dotati di regole di comportamento da seguire per garantire il regolare utilizzo di tali strumenti.
La nostra azienda, inoltre, è naturalmente consapevole dell’importanza della formazione per il corretto uso e successo di queste iniziative, e quindi sono state organizzate sessioni formative rivolte a tutte le aree aziendali coinvolte, nell’ottica di promuovere una cultura dell’innovazione e dell’adozione degli strumenti di intelligenza artificiale generativa. Inoltre, sono stati realizzati approfondimenti specifici per determinate funzioni ed attività aziendali, garantendo così una preparazione mirata e adeguata alle esigenze operative.
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L’implementazione di tecnologie AI nel trasporto aereo comporta inevitabilmente la raccolta e l’elaborazione di grandi quantità di dati dei passeggeri. Come affronta ITA Airways le sfide legali legate alla protezione dei dati personali e al rispetto delle normative sulla privacy, come il GDPR?
Naturalmente l’introduzione delle nuove tecnologie porta con sé anche alcune componenti di rischio, come quella relativa alla tutela dei dati personali.
ITA Airways, in qualità di principale vettore aereo italiano, si sta approcciando al tema con interesse e cautela. Già dallo scorso gennaio, e quindi prima ancora che venisse approvato l’AI Act, la nostra azienda ha introdotto una policy di ampio respiro sull’utilizzo strumenti di AI generativa, in modo da garantirne un uso etico, legale e sostenibile, con elevati standard di sicurezza in merito alla tutela dei dati personali.
In base a tale policy, lo scouting tecnologico e la valutazione di qualsiasi progetto che coinvolga l’utilizzo di IA devono essere preventivamente effettuati da parte di un apposito gruppo di lavoro, composto dalle funzioni di Innovation Technology & Cyber e Legal & Compliance, in modo da identificare ab origine i requisiti di sicurezza e di rispetto delle normative in materia di protezione dei dati personali e di proprietà intellettuale.
Una volta completata tale analisi, e sentito anche il parere del Data Protection Officer, il progetto viene quindi sottoposto all’approvazione dei vertici aziendali. Prima di procedere con la sua implementazione, tuttavia, in applicazione del GDPR viene svolto anche l’ulteriore assessment “DPIA” per valutare la necessità, la proporzionalità e i relativi rischi per gli interessati. Solo in presenza di un rischio residuale basso la tecnologia può essere adottata, e il progetto passa quindi alla fase di esecuzione.
Infine, la Società ha previsto l’obbligo di formazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione del personale coinvolto nell’utilizzo o nello sviluppo di sistemi di IA, per gestire in modo appropriato tutti i diversi aspetti connessi ai trattamenti dei dati.
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In ambito regolatorio, come viene considerato il ruolo dell’AI nella manutenzione predittiva degli aeromobili e nei sistemi di gestione del traffico aereo? Quali sono le principali questioni legali che potrebbero sorgere con l’automazione di questi processi critici?
La manutenzione predittiva è senz’altro una delle applicazioni più interessanti dell’AI che al momento si registrano nell’ambito del settore aviation. Attraverso le soluzioni di manutenzione predittiva basate sull’AI oggi disponibili e l’analisi dei dati provenienti da varie fonti come i sensori degli aeromobili, i registratori di dati di volo e i dati meteorologici, infatti, le compagnie aeree sono in grado di monitorare i componenti degli aeromobili in tempo reale, prevedere i loro guasti e pianificare le relative riparazioni, prima che le stesse diventino urgenti e quindi non procrastinabili. Questo approccio proattivo rispetto alle esigenze manutentive ridurrà i tempi di inattività dovuti alle riparazioni e i costi di queste ultime, aumenterà l’efficienza operativa, e migliorerà in ultima analisi la sicurezza aerea.
Relativamente invece alla gestione del traffico aereo, l’intelligenza artificiale – attraverso l’analisi dei dati relativi ai modelli meteorologici, alle congestioni del traffico aereo e ai dati storici di volo – è anzitutto in grado di supportare l’ottimizzazione delle rotte, riducendo i tempi di volo, il consumo di carburante e i costi.
Inoltre, l’AI è in grado di affiancare i controllori del traffico aereo nello svolgimento delle fasi più complesse della loro attività e nell’adozione di decisioni più rapide e consapevoli.
Gli enti regolatori, dal canto loro, stanno lavorando per aggiornare le normative e garantire che queste tecnologie rispettino gli standard di sicurezza e tracciabilità. Difficile pensare, infatti, che la certificazione di soluzioni basate su un crescente livello di automazione venga rilasciata dagli enti regolatori in assenza di un fondato convincimento che le stesse siano ugualmente sicure (se non di più) di quelle che fino ad oggi sono state gestite dall’intelligenza naturale.
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Con l’evoluzione dell’AI, alcune previsioni indicano un crescente ruolo dell’automazione nei servizi a bordo e nella gestione dell’esperienza passeggeri. Quali sono le considerazioni legali riguardanti l’adozione di queste tecnologie, in particolare per quanto riguarda la responsabilità in caso di malfunzionamenti o problemi tecnici?
Con l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, l’automazione si sta integrando in maniera sempre più crescente all’interno della customer experience, in ogni sua fase: dall’acquisto del biglietto, alle procedure di imbarco, alla permanenza a bordo e fino all’arrivo a destinazione. Le tecnologie AI stanno infatti rivoluzionando diversi aspetti dell’esperienza di volo, migliorando l’efficienza e personalizzando i servizi offerti ai passeggeri.
I passeggeri oggi ricevono aggiornamenti automatici sugli orari dei voli, sui cambiamenti del gate e su altre informazioni importanti, risparmiando tempo e restando sempre informati. Soluzioni basate su AI, come i chatbot, gestiscono in maniera sempre più efficace prenotazioni di voli, problemi con i bagagli e aggiornamenti sui voli in tempo reale.
Anche il rischio di cancellazione della prenotazione può essere gestito attraverso modelli statistici e matematici di AI in grado di conoscere in anticipo quali prenotazioni hanno maggiori probabilità di essere cancellate, consentendo una gestione più efficace dell’overbooking da parte della linea aerea e riducendo anche il rischio di disservizi per i passeggeri.
Le compagnie aeree possono anche utilizzare l’AI per personalizzare i pasti a bordo in base alle preferenze e alle restrizioni dietetiche dei clienti, grazie ad algoritmi innovativi che prevedono la domanda, riducendo così gli sprechi nel catering.
Vi è poi l’uso della biometria e del riconoscimento facciale dei passeggeri, tecnologie che velocizzano il processo di identificazione migliorando al contempo le misure di sicurezza. L’AI, infatti, abbinando accuratamente impronte digitali o caratteristiche facciali con l’identità, minimizza al contempo le possibilità di frode.
Infine, l’AI può essere impiegata anche per tracciare e gestire i bagagli, nell’ottica di ridurre al minimo gli errori e migliorare velocità ed accuratezza nella consegna dei bagagli. Sistemi di gestione dei bagagli senza etichette basati su AI esistono già in alcuni aeroporti europei: i passeggeri scattano una foto del loro bagaglio, lo consegnano alla partenza e lo ritirano a destinazione, poiché il sistema traccia le valigie utilizzando il riconoscimento fotografico.
Si tratta di una casistica varia, ma solamente esemplificativa e comunque in continua espansione.
Dal punto di vista delle responsabilità di natura legale collegate all’utilizzo dell’AI nelle varie fattispecie sopra descritte, mi verrebbe da dire che di per sé l’utilizzo dell’AI non modifica in maniera sostanziale il regime delle responsabilità che il vettore aereo ha nei confronti del passeggero. Le regole che disciplinano il rapporto tra il vettore e il passeggero, in altri termini, non vengono alterate per il solo fatto che un’attività tra quelle sopra descritte, tradizionalmente svolta in passato dall’intelligenza naturale, sia oggi invece gestita in via per lo più automatizzata.
Quello che è certo, invece, è che la maggiore complessità introdotta dalle nuove tecnologie può rendere inadeguate e talvolta obsolete le tradizionali clausole contrattuali in materia di responsabilità. Diventa quindi importante predisporre nuove clausole “su misura” che siano in grado di disciplinare e gestire quei rischi specifici che sono associati all’utilizzo dell’AI, definendo chiaramente gli ambiti di responsabilità, l’allocazione dei rischi e i meccanismi risarcitori necessari a proteggere le parti da potenziali responsabilità derivanti dall’uso delle nuove tecnologie.
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