Comprendere l’Intelligenza Artificiale per regolamentarla e applicarla

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Il nuovo orizzonte professionale

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale nel mondo legale è portatore di una profonda metamorfosi professionale. Come emerge dall’intervista con Dante De Benedetti, Managing Partner di Focus Law, l’AI rappresenta un’opportunità straordinaria di rigenerazione per la categoria forense che sollecita i professionisti a un processo di reskilling strategico. La conoscenza del diritto non è più sufficiente: diventa cruciale la capacità di interpretare, contestualizzare e valorizzare gli strumenti tecnologici.

Le nuove competenze necessarie

Gli studi legali che vorranno rimanere competitivi dovranno investire in:

• Formazione continua sugli strumenti di Intelligenza Artificiale;
• Comprensione critica delle potenzialità e dei limiti algoritmici;
• Capacità di integrazione tra competenze giuridiche e tecnologiche.

L’obiettivo non è diventare programmatori, ma professionisti in grado di dialogare efficacemente con le nuove tecnologie.

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Efficientamento delle legal operation

L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando le cosiddette legal operation, ottimizzando processi che tradizionalmente richiedevano enormi dispendi di tempo e risorse. Analisi documentali, ricerche giurisprudenziali, gestione dei fascicoli: tutto diventa più veloce, preciso e razionale.

Questo non significa eliminare il fattore umano, ma liberare gli avvocati dalle attività ripetitive per concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto: consulenza strategica, gestione delle relazioni, interpretazione complessa dei casi.

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Una prospettiva critica e consapevole

Come sottolineato da De Benedetti, la vera sfida è comprendere l’Intelligenza Artificiale. Anche per gli sviluppatori non è semplice padroneggiarne interamente la complessità, figuriamoci per i legislatori chiamati a regolamentarne l’utilizzo.

Serve quindi un approccio critico, consapevole e costantemente aggiornato.