APPROFONDIMENTI

| Ott 24, 2024

AI: una rivoluzione per il diritto tradizionale

Un primo sguardo di insieme sull’impatto sulla tutela penale del diritto d’autore
di Nicolò Ferraris, Partner Ferraris e Piazzese Avvocati, avvocato penalista d’impresa, cybersecurity and privacy risk

Abstract

Una panoramica sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul diritto d’autore e le implicazioni penali derivanti dall’uso illecito delle opere, con un’analisi dei nuovi rischi e opportunità legati all’AI nella tutela giuridica

Copyright: dagli anni ’40 alla rivoluzione digitale

In Italia il diritto d’autore è regolato principalmente dalla Legge 22 aprile 1941, n. 633, che prevede sanzioni anche di carattere penale.

Il diritto d’autore è da decenni uno dei terreni di maggiore tensione tra tutela dell’opera di ingegno umano, espressione della creatività, del lavoro intellettuale, della innovazione del pensiero in ogni campo e la tumultuosa modificazione di riferimenti profondi in tutte le civiltà. In particolare, la rivoluzione digitale ha portato a un vero e proprio momento di rottura, laddove nei decenni scorsi ha consentito qualcosa che prima non era mai stato possibile: la riproduzione infinita di copie perfette.

Ne sono derivati elementi di modificazione anche dell’assetto della disciplina del diritto d’autore e dei profili della tutela con sanzioni penali. L’innovazione del digitale ha, in ogni caso, già trovato tutela con interventi di modificazione della disciplina tradizionale.

.

Le fattispecie di reato

Tutti gli illeciti da cui derivi lesione del diritto d’autore – sia che costituiscano responsabilità di tipo privatistico, oppure di tipo pubblicistico, e in tal caso con sanzione amministrativa o penale – sono riconducibili a uno schema che ricomprende due tipologie di condotta molto diverse tra loro.

La prima è quella in cui la lesione derivi da una condotta appropriativa dell’opera compiuta da terzi. Sono il caso del plagio (un’opera è modificata parzialmente oppure per intero, seppure con elementi di differenziazione) e dell’usurpazione (appropriazione in toto dell’opera di altri).

La seconda è quella delle condotte di sfruttamento economico illecito dell’opera di altri.

Quanto alle nozioni di usurpazione e plagio, tali fenomeni sono vietati e sanzionati penalmente dalle norme incriminatrici delle condotte di chi si appropria dell’opera di altro autore, attribuendosene la paternità, cioè spacciandola per propria. Inoltre, è punito anche l’utilizzo di un’opera senza dare adeguato credito all’autore, quindi la mancata indicazione dell’autore.

Quanto alla seconda categoria, le condotte di sfruttamento possono integrare vari altri reati previsti dalla disciplina. Le varie altre condotte (contraffazione, alterazione e duplicazione abusiva di opere e di vendita, distribuzione e detenzione a tali fini, etc.), consistono, in estrema sintesi, in ogni attività non autorizzata di riproduzione, distribuzione, vendita, detenzione a tali fini, di opere protette da copyright, siano essi libri, film, musica, software, etc. Quanto alla vendita, distribuzione e detenzione, ovviamente sono condotte che possono avere riguardo una copia fisica, come a una digitale, anche online (per esempio, tramite piattaforme illegali di streaming o torrent).

Anche l’utilizzo abusivo di software rientra tra le condotte punibili. Infatti, il software è un’opera dell’ingegno, per tale protetta dal copyright.

Inoltre, particolari ipotesi di reato sono evidentemente correlate in modo stretto all’avvento del digitale e riconducibili alla nozione di pirateria digitale (distribuzione non autorizzata di contenuti attraverso piattaforme online, social network, o software di file-sharing). Peraltro, anche la violazione dell’ambito e dei limiti delle licenze può integrare reato. È il caso dell’utilizzo improprio di licenze, di opere protette, al di fuori delle modalità previste dal titolo autorizzativo.

Infine, anche le operazioni di contrasto alle misure tecnologiche di protezione e informazioni elettroniche sui diritti possono integrare reato. Così, per esempio, la rimozione di DRM da un file multimediale o delle informazioni elettroniche sui diritti dell’autore.

.

L’attuale tutela e l’AI: nuove modalità di commissione del reato

La rivoluzione dell’AI pone nuove interessanti questioni. È possibile già oggi immaginare, per ciascuno dei reati previsti, commissioni mediante l’utilizzo di sistemi di AI. In particolare, è possibile individuare due grandi aree di impatto dell’intelligenza artificiale da cui possono derivare conseguenze penali in capo ai soggetti responsabili della loro attività.

Tali aree riprendono esattamente le categorie tradizionali di illiceità. Una prima, infatti, riguarda il processo generativo dell’opera, quindi il plagio e l’appropriazione indebita di contenuti altrui per la formazione di un contenuto che appare nuovo, senza tuttavia che vi sia stato un reale apporto innovativo, o senza che si sia dato luogo a riconoscimento morale e/o economico del diritto del primo creatore. La seconda concerne modalità attraverso l’AI di commissione delle varie condotte di diverso sfruttamento illecito dell’opera.

Alla prima riconducibili fatti accaduti negli scorsi mesi, e noti alla cronaca, in relazione al contenzioso sorto negli Stati Uniti tra un grande player globale dell’AI e uno dei più importanti editori di quotidiani al mondo, in relazione all’utilizzo dei contenuti da parte di un sistema diffusissimo di AI.

Inoltre, in tale quadro, l’AI è stata già questioni di tensioni anche nelle relazioni industriali – si pensi allo sciopero degli sceneggiatori sempre negli Stati Uniti.

Del resto, l’AI è un attore nuovo sulla scena della storia, proprio in ragione della capacità generativa delle reti neuronali artificiali: gli strumenti di AI hanno la capacità creativa e sono in grado di generare testi, immagini, musica.

Nell’ambito del diritto italiano, tali casi potrebbero essere inquadrati, laddove effettivamente costituenti fatti illeciti, alle figure del plagio e della mancata indicazione dell’autore. La FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, ha espresso preoccupazioni per il fatto che articoli e contenuti vengano usati per addestrare i sistemi, quindi che possano avvenire violazioni del diritto d’autore nel settore editoriale. In sede di audizione parlamentare, la rappresentanza degli editori ha in particolare sostenuto la necessità di previsioni protettive, come per esempio l’individuazione di forme di equo compenso da riconoscersi ai creatori originali.

L’AI può essere utilizzata per violare i termini di licenza di opere che sono protette da diritto d’autore, ad esempio ignorando le restrizioni imposte dalle licenze creative commons. Pensiamo a un algoritmo generativo di contenuti mediante l’utilizzo di materiale protetto da licenze che richiedono l’attribuzione, o limitano l’uso commerciale, senza rispettare tali obblighi.

In secondo luogo, l’AI può essere utilizzata per riprodurre opere protette da copyright (ad esempio, musica, immagini, testi, video) senza autorizzazione, quale strumento per realizzare condotte di contraffazione, alterazione e duplicazione abusiva di opere: ipotizziamo un sistema di AI che venga addestrato su grandi quantità di materiale protetto da diritto d’autore, senza licenza o consenso, e generi copie poi destinate alla distribuzione e alla vendita.

In relazione alla vendita e distribuzione di materiale pirata, la distribuzione illegale di opere protette da copyright può essere facilitata dall’AI: un applicativo può essere progettato per identificare e scaricare automaticamente film, musica o altri contenuti protetti da piattaforme legali e poi redistribuirli su siti di streaming pirata o peer-to-peer, ad esempio attraverso il riconoscimento automatico di contenuti destinati alla condivisione online.

Neppure è difficile immaginare lo sfruttamento delle nuove conquiste dell’informatica per aggirare le misure di protezione di software, o per automatizzare l’uso di software senza licenza: programmi destinati alla decrittazione permettono l’uso illegale di applicazioni senza corrispettivo, per eludere software o chiavi di licenza, per ottenere le relative licenze. In tale ultimo caso, però, più che di implicazioni dell’AI, probabilmente si deve riflettere su quelle derivanti dallo sviluppo del computer quantico, e sulla tumultuosa crescita della capacità elaborativa degli ordinatori.

 

Conclusioni

Sarà interessante approfondire le implicazioni dell’AI su ciascuno dei reati a cui abbiamo fatto riferimento in questo articolo introduttivo. Così come ci affascinerà analizzare l’altro lato della questione: il fatto che l’AI certamente può essere un elemento di aiuto a una maggiore compliance e a una verifica preventiva per ridurre i casi di illiceità. Ancora una volta, si tratta di un esecutore di un progetto umano, simmetrico e opposto a quello delittuoso.

Il nostro stimolo maggiore, però, è un altro ancora. Le varie ipotesi che abbiamo descritto hanno tutte una caratteristica comune: a eseguire il reato può essere l’AI, potremmo dire come sicario artificiale; tuttavia, il progetto reta sempre in capo a un essere umano, il mandante naturale.

Vogliamo cercare di comprendere, nel dialogo con altre professionalità (informatici, fisici, economisti, pubblicitari, matematici, investigatori, insegnanti, e quante più figure si possano immaginare) ciò che oggi ancora non riusciamo a delineare, anche se riporta alle più antiche paure e aspettative dell’uomo: la creazione da parte di un’attività dell’ingegno umano di un’opera che si liberi ad un arbitrio proprio, diverso da quello dell’inventore. Quali sono i confini entro cui domani potrà continuare ad essere vero che ad un esecutore artificiale continuerà a corrispondere un ideatore naturale? Qui comincia il viaggio.

Ultimi articoli

Contattaci per avere maggiori informazioni

    al trattamento dei miei Dati Personali per la finalità di Marketing di cui alla sua sezione 3.b.

    al trattamento dei miei Dati Personali per la finalità di Personalizzare i nostri servizi di cui alla sua sezione 3.g.

    al trattamento dei miei Dati Personali per la finalità di Comunicazione a terze parti di cui sua alla sezione 3.b e 3.f.

    Potrebbe interessarti:

    Esplora i nostri archivi

    il futuro

    È UN PROGETTO INTELLIGENTE

    Intelligenza umana e intelligenza artificiale generativa saranno i due asset del futuro dell’umanità. Il nostro modo di vivere, di lavorare, di relazionarci, di acquistare e di vendere cambierà radicalmente e saper maneggiare le nuove tecnologie farà la differenza in un mondo sempre più tecnologico e competitivo. Noi abbiamo gli strumenti per essere preparati a tutto questo.

    Formazione

    Scopri

    Ti proponiamo formazione multicanale sull’Intelligenza Artificiale Applicata, progettata per un’esperienza di apprendimento completa e coinvolgente.

    Coaching

    Scopri

    Ti guidiamo nel cambiamento con percorsi personalizzati o di team, lavorando su mentalità, metodo e approccio.

    Consulenza

    Scopri

    Ti aiutiamo a disegnare, implementare ed evolvere nel tempo progetti ad alto contenuto tecnologico nel settore dell’Intelligenza Artificiale.

    Software

    Scopri

    Abbiamo realizzato due soluzioni in grado di risolvere problemi concreti degli operatori utilizzando l’Intelligenza Artificiale.