APPROFONDIMENTI

| Mar 7, 2025

Perché creare contenuti originali è più importante che mai nell’era dell’AI

Come i professionisti possono valorizzare la propria esperienza unica in un mondo dominato dall'intelligenza artificiale
di Sara Tornatore, di 4cAi

Abstract

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale generativa è diventata parte della nostra quotidianità, con centinaia di milioni di utenti che la utilizzano settimanalmente, ha ancora senso investire tempo ed energie nella creazione di contenuti originali? La risposta è un deciso sì. Proprio l’abbondanza di contenuti generici AI-generated rende gli articoli scritti da professionisti esperti ancora più preziosi e strategici. Questo articolo esplora il valore insostituibile dell’esperienza umana nella comunicazione professionale e come un approccio equilibrato all’uso dell’IA possa diventare un’opportunità per distinguersi e affermare la propria autorevolezza sul mercato.

Tempo fa, parlando con alcuni avvocati del nostro network, abbiamo avuto modo di riflettere su una tematica su cui, quasi sicuramente, molti altri professionisti si sono interrogati. Le domande da cui è partito il confronto sono state essenzialmente due: ha ancora senso scrivere articoli in un’epoca in cui siamo subissati ogni giorno da una miriade di contenuti diversi? E soprattutto ha ancora senso sforzarsi di produrre un contenuto originale – di qualsiasi tipo esso sia – se sullo stesso argomento si sono già pronunciate molte altre persone, facendosi nel migliore dei casi aiutare e nel peggiore sostituire dall’intelligenza artificiale?

Lette più in profondità, queste domande potrebbero essere così parafrasate: se ormai grazie all’AI tutti possono scrivere articoli e comunicare sulle principali piattaforme, come posso distinguermi sul mercato e comunicare competenza e autorevolezza senza cadere nel rischio di omologazione?

 

I contenuti AI-generated sono ormai la nostra quotidianità

Le criticità evidenziate sopra non sono affatto infondate: l’AI fa ormai parte della nostra quotidianità e, anche solo per curiosità, tutti ci siamo ritrovati a usarla almeno una volta per la generazione di contenuti.

L’intelligenza artificiale generativa – quella appunto che permette agli utenti di scrivere interi articoli e creare immagini o video da zero semplicemente inserendo un comando (prompt) – è infatti in costante crescita. Me ne ha dato conferma proprio una piattaforma di AI: Perplexity AI.

Lanciata nel 2022 da un team di ex ricercatori di OpenAI e Meta, Perplexity AI funge da motore di ricerca conversazionale ed è progettato per fornire risposte precise e pertinenti alle domande degli utenti citando sempre la fonte. Alla mia domanda “quante persone usano ogni giorno ChatGPT?” ha rivelato che ogni settimana si contano 400 milioni di utenti attivi sulla piattaforma. Dati aggiornati a febbraio 2025 e diffusi da OpenAI stessa: ChatGPT è solo una tra le tante piattaforme disponibili (anche) gratuitamente pertanto l’uso giornaliero che si fa dell’AI generativa sarà certamente molto più alto.

Questi numeri ci dicono forse che continuare a integrare contenuti scritti nelle nostre strategie di comunicazione è una battaglia persa in partenza? Uno sforzo intellettuale che, con la proliferazione di contenuti AI-generated, rischia di diventare inutile?

La risposta è chiaramente no: è proprio questo scenario a rendere i contenuti originali e di qualità ancora più preziosi, specie se inseriti in una strategia di comunicazione ben costruita e più ampia.

 

Comunicazione originale, autorevole ed efficace: intelligenza umana 1 – intelligenza artificiale 0

Innanzitutto bisogna riconoscere un punto fondamentale: ancora per lungo tempo, i contenuti generati dall’intelligenza umana continueranno a essere superiori a quelli generati dall’intelligenza artificiale.

  1. Gli articoli scritti di proprio pugno da un professionista – di qualsiasi settore si parli – portano con sé un bagaglio di esperienze impossibile da replicare attraverso l’AI. Le sfumature acquisite in anni di pratica, nella gestione di casi reali e nell’interazione con clienti e colleghi creano una profondità di comprensione che emerge chiaramente anche nella scrittura.
  2. In un mare di contenuti generici, la firma di un professionista riconosciuto su una testata autorevole acquisisce ancora più valore. I lettori sanno distinguere tra contenuti superficiali e analisi approfondite basate su vera competenza.
  3. Un professionista è inoltre in grado di garantire un livello di specificità difficilmente replicabile dall’AI. Pensiamo al settore legale: solo un avvocato può affrontare tematiche specifiche dell’ordinamento giuridico nazionale, con riferimenti precisi alla giurisprudenza locale e alle prassi dei tribunali del territorio.
  4. Restiamo ancora nel settore legale: un professionista può infine offrire interpretazioni innovative della giurisprudenza, collegare diversi aspetti della pratica legale e proporre soluzioni creative a problemi complessi. L’AI può processare informazioni ma non può realmente “pensare fuori dagli schemi”.

Ciò non vuol dire, ovviamente, non dover ricorrere in alcun caso all’uso dell’AI: rinnegarne l’uso tout court sarebbe controproducente e – diciamolo – non al passo con i tempi. Vuol dire piuttosto saperne fare un uso consapevole e ragionato. Vuol dire essere in grado di sfruttare la tecnologia come un supporto per le attività di ricerca, per la stesura di una prima bozza, per la rilettura e per l’ottimizzazione di quella frase che proprio non vuole filare.

Imparare a usare questi strumenti è il primo, necessario step: non tutti sono adatti per tutto, scoprirete ad esempio che Claude è molto più indicato di ChatGPT per la scrittura “creativa”. E scrivere dei prompt efficaci non è semplice come si crede. A questo proposito in 4cAi abbiamo ideato un corso di formazione sull’AI molto strutturato e costantemente aggiornato: in 4cAi Club proponiamo infatti non solo moduli in e-learning ma anche laboratori pratici mensili e momenti di confronto con esperti e imprenditori.

 

Quali sono i benefici di continuare a scrivere articoli originali in epoca AI

Tornando al discorso da cui siamo partiti, concludiamo dicendo che proprio l’abbondanza di contenuti AI generici rende ancora più prezioso e strategico investire in contenuti originali di qualità. È un’opportunità per distinguersi e affermare la propria autorevolezza professionale.

La pubblicazione di articoli su testate di settore non serve infatti solo a diffondere informazioni, ma contribuisce a costruire relazioni professionali concrete. I colleghi riconoscono il contributo del professionista al dibattito tecnico mentre i potenziali clienti hanno modo di apprezzarne l’expertise specifica.

Inoltre, i contenuti originali generano discussioni autentiche nella comunità professionale. Un articolo ben scritto può stimolare dibattiti costruttivi, portare a collaborazioni e creare opportunità di business reali.

La chiave sta nella qualità e nell’originalità dei contenuti. A nostro avviso, sono 3 i punti chiave da tenere a mente:

  1. Concentrarsi su tematiche di nicchia dove la vostra esperienza è particolarmente rilevante;
  2. Includere casi studio reali (opportunamente anonimizzati);
  3. Mantenere un taglio pratico e operativo negli articoli.

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